Giovani protagonisti della rigenerazione – storia e politiche virtuose

Il 1985 fu proclamato dall’ONU l’Anno Internazionale della Gioventù, e diede il via al riconoscimento delle politiche giovanili come settore con dignità autonoma all’interno delle politiche sociali. Soprattutto a partire dai primi anni 2000, le politiche giovanili si sono intersecate anche con i temi della rigenerazione urbana, concetto che ha subito nei decenni importanti cambiamenti, allargando il proprio raggio d’azione dalle componenti fisiche e architettoniche del territorio fin alle componenti più sociali e culturali.

I giovani, negli ultimi decenni, hanno avuto un ruolo crescente nei processi di rigenerazione urbana grazie all’impulso dato dalle istituzioni europee e nazionali e dalle politiche di alcuni enti territoriali che hanno programmato e realizzato azioni volte a coinvolgere i giovani nei processi di trasformazione delle città e nella rigenerazione dei territori.

Il tema della rigenerazione è quanto mai attuale, in particolare nelle grandi città ed in quelle aree urbane che nel secolo scorso si sono caratterizzate per la loro vocazione industriale, ma anche nei paesi e nelle aree rurali attraversati da fenomeni come lo spopolamento. Oggi, si parla di rigenerazione urbana intendendo quel processo di rivitalizzazione di aree, solitamente degradate, che interviene sulla qualità della vita dei suoi abitanti e, per riflesso, della comunità più allargata. La rigenerazione riguarda aspetti fisici, sociali, culturali ed economici e si sviluppa attraverso processi e nuovi paradigmi che si poggiano su approcci collaborativi e partecipativi attraverso la co-creazione e processi collettivi sulla trasformazione urbana.

I giovani possono essere protagonisti dei processi di rigenerazione per più motivi: per attivare nuove energie della cittadinanza ed aumentare il senso civico; per lo sviluppo della creatività giovanile e per la capacità creativa di ripensare spazi partendo dai bisogni e dalle esigenze della cittadinanza; per la possibilità di riattivare spazi urbani in disuso e rispondere al bisogno di spazi per i giovani; per la necessità di stimolare e creare nuova imprenditorialità, anche a vocazione civica e sociale; per generare innovazione culturale, sociale ed economica; per consolidare dinamiche di comunità; per ridisegnare il profilo produttivo di spazi come vuoti urbani o edifici abbandonati.

I giovani diventano così protagonisti di nuovi spazi pubblici come spazi di relazione, incontro, scambio e di condivisione; entrano al centro di reti e comunità attive; contribuiscono allo sviluppo economico ed alla coesione sociale attraverso il proprio impegno civico o all’imprenditoria sociale. Si affermano così nuovi modi di abitare sociale, studentati e campus universitari ibridi, hub per le produzioni culturali e creative e spazi per lo sport.

 

Le politiche giovanili e la rigenerazione urbana in Italia

In Italia, le politiche per i giovani sono sviluppate a vari livelli e si basano sui principi di competenza concorrente e sussidiarietà. Pertanto, il Governo, le Regioni e le Province autonome concorrono all’elaborazione della legislazione sulla gioventù, mentre le autorità locali, il no profit e le organizzazioni giovanili sono attivamente coinvolte nella fase di progettazione dal basso nonché nella fase di attuazione.

Esistono diverse leggi nazionali a favore dei giovani in vari settori, quali l’istruzione, la cultura, l’occupazione e la salute. Il sistema organizzativo è una governance multilivello: le decisioni derivano dalla collaborazione di diversi attori che si influenzano a vicenda.

Con la L. 145/2018, è stato istituito uno specifico organismo di rappresentanza dei giovani, ovvero il Consiglio Nazionale dei Giovani, per assicurare e incrementare la loro partecipazione alla vita civile e politica. 

La strategia sul tema della partecipazione è inoltre disegnata, così come per tutte le politiche a favore dei giovani su cui vi è una competenza concorrente tra Stato e le Regioni, attraverso l’Intesa tra le due parti e gli altri attori territoriali. L’Intesa rappresenta una forma di dialogo istituzionale tra il Governo e le autonomie locali nel quale sono definite le risorse finanziarie, gli obiettivi e le priorità di intervento in materia di politiche giovanili.

 

Politiche e progetti di protagonismo giovanile nella rigenerazione urbana

Alcuni esempi virtuosi nel panorama delle politiche pubbliche:

  • una policy nazionale: Giovani RiGenerAzioni Creative – Si tratta di uno dei primi programmi di politiche giovanili sul tema; è frutto dell’Accordo stipulato fra la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale e l’ANCI e ha previsto finanziamenti per quasi 2,5 milioni di euro per lo sviluppo di interventi di politiche giovanili legati a iniziative di rigenerazione di spazi urbani (edifici e/o aree pubbliche) che hanno visto esaurirsi in tempi recenti la loro originaria destinazione d’uso e funzione economica, sociale e culturale. I progetti ammessi a finanziamento hanno riguardato processi di innovazione culturale, sociale ed economica che, attraverso percorsi condivisi con la comunità, le associazioni locali e i giovani beneficiari coinvolti, contribuiscono a ridisegnare il profilo produttivo ed urbano degli spazi individuati come oggetto di intervento, scommettendo sulla creatività giovanile come volano in grado di produrre e accelerare ricadute produttive ed economiche sul tessuto delle comunità locali.
  • una policy di una Regione italiana: Laboratori Urbani e Luoghi Comuni in Puglia – La prima è una politica nata all’interno di Bollenti Spiriti, il programma della Regione Puglia per le Politiche Giovanili, avviato nel 2005, che costituisce un insieme di interventi e di azioni per consentire ai giovani cittadini pugliesi di partecipare a tutti gli aspetti della vita della comunità. I Laboratori Urbani sono spazi dismessi di proprietà dei comuni che sono stati recuperati e messi a disposizione dei giovani. Gli spazi, tramite avvisi pubblici, sono stati affidati ad imprese ed associazioni. I Laboratori Urbani si occupano di diversi settori e costituiscono una rete regionale di spazi al servizio dei giovani e delle politiche giovanili. La seconda, Luoghi Comuni, è una iniziativa più recente della Regione Puglia che finanzia progetti di innovazione sociale, proposti da Organizzazioni giovanili, da realizzare in spazi pubblici. Le organizzazioni si impegnano a strutturare progetti di innovazione costruiti sia sulle esigenze delle comunità locali che sullo spazio pubblico da valorizzare.
  • due policy locali: Centro giovani Smart Lab e Borgo Prossima – Smart Lab è uno spazio polifunzionale della città di Rovereto e negli anni è stato un modello di rigenerazione di spazi e per le politiche giovanili. Il centro è uno spazio polifunzionale di aggregazione dove, attraverso l’organizzazione di eventi e la gestione partecipata delle attività con la comunità, i giovani diventano protagonisti attivi e sviluppano competenze imprenditoriali. Smart Lab è un community hub ricco di attività artistico-culturali, di impegno civico e di promozione dell’imprenditività, che agisce per innescare relazioni e legami tra più parti sociali. Il modus operandi di Smart Lab segue la youth work, azione di animazione socio educativa, la cui peculiarità risiede nel processo di learning-by-working che predispone i giovani a un concetto di formazione continua lungo tutto l’arco della vita.  Il progetto Borgo Prossima del Comune di Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze, ha previsto fra le varie azioni, una dedicata al tema degli Spazi per i giovani. Il progetto ha avviato un processo dedicato alla popolazione under 35, per renderla protagonista del futuro del territorio rispetto alla riattivazione degli spazi in disuso nel territorio comunale. Il progetto ha previsto: una call pubblica; mappatura di spazi e immobili abbandonati o sottoutilizzati disponibili nel territorio comunale; un percorso di formazione e affiancamento durante il quale i giovani partecipanti sono stati affiancati da tutor esperti per a sviluppare l’idea progettuale e li hanno formati sulle competenze legate alla progettazione, alla gestione di  spazi e ai servizi collaborativi; l’elaborazione dei progetti di riuso temporaneo e non degli spazi; la presentazione degli elaborati a istituzioni, organizzazioni e stakeholders potenzialmente interessati allo sviluppo dei progetti.

 

Approfondimento a cura di Stefano Gregorini

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